camminare
Sono un sedentario: le mie giornate di lavoro si consumano davanti a un pc e non ho mai provato nessuna particolare soddisfazione nel praticare sport.
Nel tempo libero, quindi, non faccio sport.
Ma mentre quando ero più giovane riuscivo in qualche modo a fregarmene e a vivere nella rilassata illusione che "va bene così", adesso non posso più: devo almeno cominciare a salvaguardare come meglio posso la salute.
Ok, andava fatto prima, ma meglio tardi che mai.
Il medico mi ha consigliato la classica ricetta che ormai dovremmo conoscere tutti: almeno 45 minuti di attività, almeno 3 volte a settimana.
La cosa confortante è che non serve fare vero sport, è sufficiente una camminata a ritmo sostenuto, l'importante è la costanza.
Vado a camminare, in effetti.
Ho preso l'abitudine di camminare da circa un anno e mezzo, ma mi manca la costanza. Ad esempio in autunno/inverno faccio fatica, per via degli orari di lavoro: arrivo a casa stanco, col buio, all'ora di cena. E' difficile decidere di cambiarsi ed uscire, piuttosto che abbandonarsi al comfort di una tavola apparecchiata e al divano che aspetta solo te per trascorrere la serata.
Insomma, d'inverno è più difficile rispettare gli "almeno" dettati dal medico.
Durante la bella stagione, invece, va decisamente meglio, perché è più facile aver voglia di uscire se fuori c'è luce e fa caldo; gli orari si dilatano e sembra di aver più tempo per fare le cose.
Adesso è arrivato l'autunno e si ripresenta il problema di trovare la voglia.
Questa pigrizia la devo allontanare, ingannare, spazzare via. La devo emarginare, perché è una brutta persona e di sicuro fino ad oggi non ha fatto del bene al mio fisico.
Brutta, brutta persona...
Ricomincerò dunque a camminare, dopo alcune settimane in cui avevo smesso. Non voglio essere metodico, altrimenti il mio cervello la sente come una costrizione e prima o poi si ribella e attua un sabotaggio, facendomi desiderare tanto comfort food (come dargli torto..?)
Non sono uno sportivo, dicevo, ma nemmeno un camminatore. Però non posso negare gli aspetti piacevoli del percorrere a piedi, spesso in solitudine, i dintorni della zona in cui vivo.
Non sto parlando dell'ovvio vantaggio per corpo e mente di stare all'aria aperta, di osservare il verde e il cielo: quello che di più mi fa stare bene è che quando cammino, posso pensare a tante cose che mi danno soddisfazione. Camminare diventa un momento mio, ed è qualcosa che mi perdo se sto chiuso in casa, perchè in casa ogni momento di serena solitudine, viene riempito da altro: faccende, cibo, smartphone, pc, cibo, tv, smartphone, qualche sparuta lettura, smartphone e infine smartphone...
Ovviamente il discorso vale doppio se la famiglia è tutta a casa; nel senso che non c'è tempo per sé, ecco.
Quindi, meglio andare a camminare regolarmente.
Sono sicuro che insistendo, sempre senza troppe forzature, riuscirò ad acquisire la buona abitudine di uscire, fare movimento e stare di più all'aperto.
Basta imparare a gestire quell'urgenza di sedermi a tavola, quando rientro a casa di sera, in inverno.
EDIT
Sto finendo di leggere "Una passeggiata nei boschi" di Bill Bryson: i miei 45 minuti 3 volte a settimana (che fatico anche a fare...) sembrano ridicolmente inutili, confrontati alle escursioni giornaliere di 25 chilometri dell'autore.
Però lui ci ha scritto un libro e ne hanno fatto un film, io a malapena qualche post. Le proporzioni tornano.